SISTEMA GLOBALE IN CRISI
La crisi sembra "uscire dalla porta per rientrare dalla finestra". I mercati globali stanno attraversando momenti critici. In particolare la superpotenza del dragone, la Cina, sta soffrendo un empasse produttivo. Difronte a quello che sembrava un forte incremento economico si è palesato il problema energetico. Le industrie con un ritmo di attività sempre crescente non reggono all'approvvigionamento di materie prime, quali carbone, petrolio e gas, i cui prezzi balzano alle stelle. Proprio nel momento in cui il mondo si prepara a sostituire le fonti di energia.
Conseguenze si riscontrano sulle Borse mondiali con il crollo di indici e società quotate.
Per altro verso sembrano prendere consistenza i titoli di stato.
Da uno sguardo approssimativo si potrebbe diagnosticare il fallimento del sistema capitalistico o perlomeno la sua fine?
È l'inizio di una nuova era?
Qualora lo fosse, ci auguriamo che essa sia improntata su sani e giusti principi: ad esempio"egalite', liberte' et fraternite' "per dirla alla francese.
È il momento di attuare un metodo, magari comparatistico, per la creazione di nuovi modelli di politica economica, ispirati ad un maggior equilibrio sociale, ma che siano comunque produttivi e all'avanguardia.
In altre parole occorre guardare a questo momento non con occhio catastrofico, bensì come una opportunità di svolta. Ispirarsi ad atti di solidarietà e tutelare, rinvigorire categorie e paesi poveri è un processo fondamentale.
Lasciarci alle spalle la crisi per un pianeta più vivibile è compito di tutti, dal governante, al politico fino al singolo individuo.
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